Vi presento questi tre scatti eseguiti in grande formato 10*12cm (4x5") nella bellissima area delle Dolomiti di Sesto, in Alto Adige. Sono tre fotografie di cui sono abbastanza soddisfatto, soprattutto della prima, quella che ritrae il versante nord delle celeberrime Tre Cime di Lavaredo. La mia soddisfazione non sta tanto (o non solo) nella bellezza delle immagini, quanto nel fatto che rappresentano un progresso nel mio approccio alla fotografia analogica, che si sta sempre più spostando dal medio al grande formato.
Dietro un singolo scatto come questi infatti c'è molto lavoro, dal caricamento delle pellicole piane negli chassis nel buio più totale, al peso e complessità dell'attrezzatura, a tutta una serie di passaggi obbligati che occorre seguire durante le fasi di scatto e dopo di esso, rischiando anche saltandone uno solo di gettare alle ortiche tutto il lavoro, fino allo sviluppo finale in camera oscura. Capite bene che scattare in questo modo con successo può regalare grandi soddisfazioni e richiede molta attenzione, cosa che ritengo di grande aiuto per ottenere i risultati migliori. Inoltre, come ho avuto modo già di scrivere in un altro post a proposito del paesaggio, il grande formato ha come peculiarità una "qualità" dell'immagine, intesa come fedeltà complessiva alla scena "reale", veramente eccezionale.
Per chi è interessato ai dettagli, ho scattato con una Linhof Technika IV e ottica Nikkor 150mm o 210mm. Ho usato sempre un filtro giallo (n°12) per scurire leggermente il cielo e dare una miglior resa complessiva alle diverse tonalità di grigio. Tutti gli scatti sono stati eseguiti con la fotocamera su treppiede. Per calcolare l'esposizione ho usato un esposimetro esterno, usato in modalità spot con angolo di lettura di 5°. Ho sempre calcolato la luminanza delle varie aree del soggetto, cercando di porre le porzioni più scure non al di sotto della zona III, ovvero due stop sotto il grigio medio.
Andiamo avanti, pensando sempre più in Grande ;-)
Dietro un singolo scatto come questi infatti c'è molto lavoro, dal caricamento delle pellicole piane negli chassis nel buio più totale, al peso e complessità dell'attrezzatura, a tutta una serie di passaggi obbligati che occorre seguire durante le fasi di scatto e dopo di esso, rischiando anche saltandone uno solo di gettare alle ortiche tutto il lavoro, fino allo sviluppo finale in camera oscura. Capite bene che scattare in questo modo con successo può regalare grandi soddisfazioni e richiede molta attenzione, cosa che ritengo di grande aiuto per ottenere i risultati migliori. Inoltre, come ho avuto modo già di scrivere in un altro post a proposito del paesaggio, il grande formato ha come peculiarità una "qualità" dell'immagine, intesa come fedeltà complessiva alla scena "reale", veramente eccezionale.
Per chi è interessato ai dettagli, ho scattato con una Linhof Technika IV e ottica Nikkor 150mm o 210mm. Ho usato sempre un filtro giallo (n°12) per scurire leggermente il cielo e dare una miglior resa complessiva alle diverse tonalità di grigio. Tutti gli scatti sono stati eseguiti con la fotocamera su treppiede. Per calcolare l'esposizione ho usato un esposimetro esterno, usato in modalità spot con angolo di lettura di 5°. Ho sempre calcolato la luminanza delle varie aree del soggetto, cercando di porre le porzioni più scure non al di sotto della zona III, ovvero due stop sotto il grigio medio.
Andiamo avanti, pensando sempre più in Grande ;-)